PROGETTO ESPOSITIVO “UNA PREMESSA”
La premessa definisce la fase introduttiva di qualsiasi componimento, una condizione che prelude a un evento, concorrendo anche a determinarlo.
Per noi, che progettiamo e studiamo la moda la “premessa” è un atto indispensabile attorno al quale leggere e costruire una identità estetica personale e collettiva. Un’opportunità che trasversalmente studia e analizza gli aspetti metodologici e progettuali nella creazione del “componimento”: l’abito, il corpo vestito. L’immagine che appare e ciò che la premette nel “sottovestito”.
Con “Una premessa” intendiamo proporre all’attenzione del pubblico quei presupposti che preparano, formano e presentano il corpo vestito, quelle “considerazioni preliminari” dichiarate nel primo atto di vestizione, attraverso le strutture intime, nascoste allo sguardo o solo dello sguardo di chi le veste.
Nelle pratiche vestimentarie quotidiane, sebbene in maniera mimetizzata e diversa oggi, il corpo risulta spesso deformato, protratto, innalzato, ridisegnato nella sua silhouette e costretto ad assumere una forma diversa da quella naturale. La storia dell’intimo, nella moda, ci racconta di sotto-strutture che ridisegnano il corpo introducendo una sua immagine nuova, altra, un’immagine vestita, rivestita.
La chiave interpretativa delle sottostrutture è nella “teatralità” che il tempo chiede all’apparire.
E, allora, citando una nota pellicola dedicata al mondo della moda, ci e vi chiediamo: “Sotto il vestito niente”?
No, sotto il vestito – sotto l’immagine che costruisce – c’è ciò che la sostiene, ciò che la prepara.
Una “sottotraccia” complessa mutata anch’essa di pari passo all’evoluzione della moda.
Con “Una premessa” le sottostrutture disvelano la loro necessaria verità, si mostrano nella loro segreta articolazione.









